di G.Pascoli
- I -
La vergine dorme. Ma lenta
la fiamma del puro alabastro
le immemori membra tenta;
[...]
Tu fiore non retto da stelo,
tu luce non nata da fuoco, tu simile a stella
del cielo.
- V -
Il lume inquieto ora salta
guizzando, ora crepita e scende:
s’è spento. Quiete più alta.
Nell’ombra già rara, già scialba
traverso le immobili tende
si sfuma la nebbia dell’alba.
Il fiore improvviso, non sorto
da seme, non retto da stelo...
Svanito! Non nato, non morto:
svanito nell’alito chiaro
dell’alba! Svanito dal cielo
notturno del sogno! — Cantarono
i galli, rabbrividì l’aria,
s’empì di scalpicci la via;
da lungi squillò solitaria
la voce dell’Avemaria.
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