Primo Santuario in Italia M. dedicato a N.S. di Fatima,realizzato dai PP.Rogazionisti nel 1957.
L'importanza religiosa di Trani,sede Arcivescovile è concentrata sulla devozione alla Vergine Maria.Tale indole,è autorevolmente messa in luce da un monumento di fede mariana,"il Santuario della Madonna di Fatima",edificato nel 1957 dai PP.Rogazionisti presenti nella "Città di Maria" dal 1931.Indimenticabile,il ricordo di P.Gerardo Onorato presenza ispiratrice del progetto mariano di Monfortana spiritualità.Il 16 Luglio 1958 il grandioso Tempio in onore della B.V. di Fatima viene elevato a Santuario Mariano Diocesano.L'anno seguente la città viene nuovamente consacrata al Cuore Immacolato di Maria.Il 6 Settembre 1961 il Sommo Pontefice Giovanni XXIII in udienza generale a Castelgandolfo benedice la nuova statua della madonna proveniente da Fatima;la stessa verrà incoronata il 15 Ottobre 1961 e solennemente collocata nel suo Santuario,arricchito da indulgenze.

sabato 3 ottobre 2015
Ottobre Mese Dedicato Al S.Rosario
"La Santissima Vergine in questi ultimi tempi in cui noi viviamo ha dato una nuova efficacia alla recita del Rosario tale che non c'è nessun problema, non importa quanto difficile possa essere, o temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie...che non possa essere risolto col Rosario. Non c'è nessun problema, vi dico, non importa quanto può essere difficile, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Rosario."Suor Lucia dos Santos. Veggente di Fatima
mercoledì 23 settembre 2015
giovedì 17 settembre 2015
La Madonna del Libro
Un opera realizzata da Sandro Botticelli tra il 1480 il 1481
Si può ammirare presso il museo
Poldi Pezzoli di Milano
mercoledì 19 agosto 2015
domenica 16 agosto 2015
LETTERA DELL'ARCIVESCOVO VERSO L'ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA
http://www.arcidiocesitrani.it/arcidiocesi/lettera-dell-arcivescovo-verso-l-anno-santo-della-misericordia
sabato 8 agosto 2015
Solennità dell'Assunta a Gerusalemme
Sui Luoghi della Madre di Dio
Narra il Transito della Beata Maria Vergine che la Madonna aveva chiesto al Figlio di avvertirla della morte tre giorni prima. La promessa fu mantenuta: il secondo anno dopo l'Ascensione, Maria stava pregando quando le apparve l'angelo Gabriele. Teneva un ramo di palma e le disse: "Fra tre giorni sarà la tua assunzione". La Madonna convocò al capezzale Giuseppe d'Arimatea e altri discepoli del Signore e annunciò loro la sua morte.
« Venuta la domenica, all'ora terza, come lo Spirito Santo discese sopra gli apostoli in una nube, discese pure Cristo con una moltitudine di angeli e accolse l'anima della sua diletta madre. E fu tanto lo splendore di luce e il soave profumo mentre gli angeli cantavano il Cantico dei Cantici al punto in cui il Signore dice: "Come un giglio tra le spine, tale è la mia amata fra le fanciulle" - che tutti quelli che erano là presenti caddero sulle loro facce come caddero gli apostoli quando Cristo si trasfigurò alla loro presenza sul monte Tabor, e per un'intera ora e mezza nessuno fu in grado di rialzarsi. Poi la luce si allontanò e insieme con essa fu assunta in cielo l'anima della Beata Vergine Maria in un coro di salmi, inni e cantici dei cantici. E mentre la nube si elevava, tutta la terra tremò e in un solo istante tutti i Gerosolimitani videro chiaramente la morte della santa Maria. » |
venerdì 7 agosto 2015
lunedì 1 giugno 2015
Solennità del Corpus Domini
La preghiera eucaristica è tipica preghiera trinitaria: è rivolta al Padre, si invoca lo Spirito Santo al fine di rendere presente Gesù, il Figlio di Dio.
Il manoscritto liturgico più antico che contiene un'anafora completa è il papiro di Barcellona, risalente al IV secolo e proveniente dall'Egitto.
Fonte:Wikipedia
Il manoscritto liturgico più antico che contiene un'anafora completa è il papiro di Barcellona, risalente al IV secolo e proveniente dall'Egitto.
Fonte:Wikipedia
venerdì 8 maggio 2015
SANTIFICATI IN CRISTO 5º ANNO DELLA CELEBRAZIONE DEL CENTENARIO DELLE APPARIZIONI DI FÁTIMA
Santificati in Cristo
Il 5º ciclo dell’itinerario tematico, che guida la vita del Santuario per sette anni fino al 2017, prende come punto di partenza l´apparizione della Madonna nell’agosto del 1917. L´opzione di partire, in ogni ciclo del settenario, da una apparizione, ci permette di identificare le idee fondamentali del messaggio di Fatima e approfondire le sue tematiche più significative, collegandole tra loro in modo organico e coerente.
Nell’apparizione di agosto, identifichiamo le parole più importanti con quelle che troviamo nell´esortazione finale della Madonna: «Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all´inferno perché non c’è chi si sacrifichi e interceda per loro». In questa esortazione si coglie quello che è il suo contenuto teologico più rilevante: la comunione dei santi.
Nella forma breve del Credo, il cosiddetto Simbolo degli Apostoli, affermiamo di credere nella comunione dei santi. Quando la Chiesa parla della Comunione dei Santi vuole fare riferimento all’unione o comunione di tutti i credenti in Cristo, «in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti» (Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 961). San Paolo, paragonando la Chiesa ad un corpo, afferma: «Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e, ognuno secondo la propria parte, sue membra» (1 Cor 12, 26-27). E il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega che «il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce a questa comunione» (n. 953).
Suor Lucia, riflettendo su questa affermazione del Credo, ricorda l´immagine del corpo usata da San Paolo: «Come dice San Paolo (Col 1, 24), dobbiamo completare in noi ciò che manca alla Passione di Cristo, perché siamo membra del Suo Corpo Mistico. Ora, quando un membro del corpo soffre, tutti gli altri membri soffrono con lui, e quando un membro si sacrifica, tutti gli altri membri partecipano a questo sacrificio; se un membro è malato e il male è grave, anche se il male è localizzato solo in esso, tutto il corpo soffre e muore. La stessa cosa avviene nella vita spirituale: tutti siamo malati, tutti abbiamo il dovere, in unione con la vittima innocente che è Cristo, di sacrificarci in riparazione dei nostri peccati e di quelli dei nostri fratelli, perché tutti siamo membra dello stesso unico Corpo Mistico del Signore» (Gli appelli del Messaggio di Fatima, Carmelo di Coimbra – Segretariado dos Pastorinhos, Fatima 2000, p. 102).
Così, l´anno pastorale 2014-2015 presso il Santuario di Fatima adotterà come tema «Santificati in Cristo», essendo la santità di Dio, di cui Egli ci fa partecipi, il nucleo teologico che sta alla base. Si intende, in questo modo, evidenziare la Chiesa come comunione dei santi in quanto elemento catechetico: la santità, intesa come vita in comunione con Dio e secondo la Sua volontà, è la vocazione di ogni cristiano.
L´atteggiamento di fede, legato a questo tema, è la preghiera: «La preghiera, che apre all´esperienza dell´amore di Dio, ci inserisce anche nella comunione dei santi» (E. Bueno de la Fuente, A Mensagem de Fátima, A misericórdia de Deus: o triunfo do amor nos dramas da história, Santuario di Fatima, 2014, p. 228). Anche l´atteggiamento di fede trova il suo punto di partenza nelle parole della Madonna, in questa apparizione: «Pregate, pregate molto». Questo appello richiama quello dell´Angelo, nella sua seconda apparizione l’anno prima: «Cosa fate? Pregate! Pregate molto!». L’appello insistente alla preghiera è uno dei tratti più caratteristici del messaggio di Fatima: è la prima richiesta della Madonna ai Pastorelli, richiesta che si ripete più volte, nelle varie apparizioni. La preghiera fa parte del cuore del messaggio di Fatima, come invito ad una forte esperienza di Dio.
P. Carlos Cabecinhas
Fonte:Sito Ufficiale Santuario Madonna di Fatima Portogallo
Dal 7 al 9 maggio: Forum Internazionale di Mariologia su Fatima, a Roma
Dal 7 al 9 maggio si terrà a Roma un Forum Internazionale di Mariologia su Fatima. L´organizzazione è della Pontificia Accademia Mariana Internazionale, in stretta collaborazione con il Santuario di Fatima, ed è parte di uno sforzo d’interrelazioni che il Santuario di Fatima sta sviluppando a livello internazionale, così da portare in altri contesti alcune delle riflessioni che vengono fatte sul Messaggio di Fatima.
Dal titolo "Il Messaggio di Fatima tra carisma e profezia", il Forum è presentato anche come un "incontro di tutti gli amici e i devoti della Madonna di Fatima in Italia".
I lavori si svolgeranno presso la Pontificia Università Antonianum di Roma, con partecipazione libera e gratuita.
Questa iniziativa si propone di approfondire la riflessione sul Messaggio di Fatima, far conoscere le diverse congregazioni religiose e i movimenti legati a Fatima e rendere possibile un momento di scambio di esperienze tra i partecipanti. Al termine del Forum ci sarà, presso la Basilica di Sant´Antonio, un momento di preghiera alla Madonna di Fatima, davanti ad una Statua della Vergine Pellegrina, portata dal Santuario di Fatima.
Il programma prevede nella sessione di apertura la presenza del Cardinale Angelo Amato, prefetto della Pontificia Congregazione delle Cause dei Santi, e durante l´intero programma, la partecipazione del Vescovo di Leiria-Fatima, Mons. António Marto e del Vescovo di Coimbra, già rettore del Santuario di Fatima, Mons. Virgilio Antunes. Anche il Rettore del Santuario di Fatima, Padre Carlos Cabecinhas, parteciperà a tutto il programma del Forum.
Il pomeriggio dell´8 prevede una serie di lavori di gruppo - workshop su tre diversi temi: "I movimenti ecclesiali legati a Fatima", "Il messaggio di Fatima per il carisma della vita consacrata" e "I veggenti di Fatima".
Per ulteriori informazioni: http://fatima-roma.weebly.com
LeopolDina Simões
domenica 3 maggio 2015
lunedì 6 aprile 2015
Domenica in Albis
In questa seconda domenica di Pasqua risuona la gioia della Risurrezione: Rendete grazie al Signore perché è buono: il suo amore è per sempre (rit. Salmo responsoriale).
Il 5 maggio del 2000, con un decreto della Congregazione per il culto divino, Giovanni Paolo II, dispose che alla II domenica di Pasqua venisse aggiunto il titolo “Della Divina Misericordia”. Oggi, si può ottenere il dono dell’Indulgenza plenaria, secondo le disposizioni fissate dal decreto della Penitenzieria Apostolica del 29 giugno 2002.
Fonte ULN
giovedì 2 aprile 2015
Messaggio per la Pasqua 2015 di S.E. Mons. Giovan Battista Pichierri, Arcivescovo
Carissimi,
Gesù Risorto è in noi ed è in mezzo a noi. Ce ne accorgiamo? Sono tanti i segni della Sua presenza: il fatto che siamo battezzati, cresimati, la presenza di comunità cristiane che hanno come punto di riferimento la famiglia, le parrocchie, le forme di vita consacrata, la diocesi. Ma tutto questo non basta per farci percepire la presenza di Gesù Risorto. È necessario, come scrive l’apostolo Paolo ai cristiani di Corinto, togliere il “lievito” vecchio di malizia e di perversità, per essere “azzimi” di sincerità e di verità (cf. 1 Cor 5,8). «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio!» (Mt 5,8). Non siamo noi che incontriamo il Risorto, ma è Gesù Risorto che ci incontra quando noi lo cerchiamo, lo desideriamo, ci lasciamo amare da Lui.
Non sono, perciò, i nostri riti la Pasqua, ma è la morte e risurrezione di Gesù che ci invade e ci fa giubilare, quando il nostro cuore è svelenato. Alleluia! Cristo è risorto! È veramente risorto! Alleluia!
Dove ci accorgiamo che Gesù è risorto? Nelle Sacre Scritture, nell’Eucaristia, nel fratello e nella sorella che incontriamo. Le Sacre Scritture del tempo pasquale ci parlano della realtà e fisicità della risurrezione di Gesù nella nostra carne. L’Eucaristia ce lo fa vedere nel “pane” spezzato e nel “vino” versato, il suo corpo e il suo sangue donati a noi come nutrimento di vita eterna. Il fratello e la sorella sono Gesù che ci chiede di essere accolto, sfamato, visitato. La Pasqua di quest’anno per noi, Chiesa diocesana, segni, una crescita nell’unità, nella comunione, nella missionarietà. Ciascuno di noi dica: “Entra nella mia vita Cristo Gesù e scardina le porte della paura e della morte. Se tu sei con me non temo alcun male. Aiutami a fare di corsa il percorso della fede, e a sentire che l’annuncio della Pasqua può salvare tanti dalla disperazione”.
Il Sinodo diocesano «Per una Chiesa mistero di comunione e missione», il 5° Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze «In Gesù Cristo il nuovo umanesimo» (9-13 novembre) insieme con l’Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia (4-25 ottobre), sono prospettive di vera Pasqua, se da noi vissute come “incontro” che Gesù Risorto vuol fare con i suoi discepoli.
Il mio augurio pasquale parte dalla Parola di Dio e dall’Altare:
«Cristo nostra Pasqua è stato immolato: facciamo festa nel Signore!» Alleluia!!!
Con ogni benedizione che invoco sulle famiglie, sulle comunità parrocchiali e religiose, su tutta la Chiesa diocesana, vi saluto con gioia.
+ Giovan Battista Pichierri
Arcivescovo
sabato 28 marzo 2015
Domenica delle Palme e della Passione del Signore
Egli, che era senza peccato,
accettò la passione per noi peccatori
e, consegnandosi a un’ingiusta condanna,
portò il peso dei nostri peccati.
Con la sua morte lavò le nostre colpe
e con la sua risurrezione
ci acquistò la salvezza.
Prefazio La passione redentrice del Signore
domenica 15 marzo 2015
Il Santo Padre lindice l' Anno Santo della Misericordia
Ecco le parole con cui Francesco ha annunciato l'Anno Santo: «Cari
fratelli e sorelle, ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più
evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino
che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un
Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un
Anno Santo della Misericordia. Lo vogliamo vivere alla luce della parola del
Signore: “Siate misericordiosi come il Padre”. Questo Anno Santo inizierà nella
prossima solennità dell’Immacolata concezione e si concluderà il 20 novembre
del 2016, domenica di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’universo e volto vivo
della misericordia del Padre».
«Affido l’organizzazione di questo Giubileo - ha aggiunto il
Papa - al Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione,
perché possa animarlo come una nuova tappa del cammino della Chiesa nella sua
missione di portare a ogni persona il Vangelo della misericordia. Sono convinto
che tutta la Chiesa potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e
rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a
dare consolazione a ogni uomo e ogni donna del nostro tempo».
domenica 1 marzo 2015
domenica 15 febbraio 2015
Messaggio dell'Arcivescovo
Quaresima 2015
Carissimi fratelli e sorelle,
La Quaresima di quest’anno di grazia ci tiene impegnati nel
cammino sinodale in vista del consolidamento nell’unità, nella carità, nella
missionarietà della nostra Chiesa diocesana per essere Chiesa che evangelizza
con gioia. Siamo in piena sintonia con il messaggio del Santo Padre Francesco,
il quale ci esorta a convertirci all’amore di Dio “per trovare le risposte a
quelle domande che continuamente la storia ci pone”. E tra queste il Papa ci
indica la “globalizzazione dell’indifferenza”. «L’indifferenza verso il
prossimo e verso Dio è una reale tentazione anche per noi cristiani. Abbiamo
perciò bisogno di sentire in ogni Quaresima il grido dei profeti che alzano la
voce e ci svegliano. Dio non è indifferente al mondo, ma lo ama fino a dare il
suo Figlio per la salvezza di ogni uomo. Nell’incarnazione, nella vita terrena,
nella morte e risurrezione del Figlio di Dio, si apre definitivamente la porta
tra Dio e uomo, tra cielo e terra. E la Chiesa è come la mano che tiene aperta
questa porta mediante la proclamazione della Parola, la celebrazione dei
Sacramenti, la testimonianza della fede che si rende efficace nella carità (cfr
Gal 5,6). Tuttavia, il mondo tende a chiudersi in se stesso e a chiudere quella
porta attraverso la quale Dio entra nel mondo e il mondo in Lui. Così la mano,
che è la Chiesa, non deve mai sorprendersi se viene respinta, schiacciata e
ferita. Il popolo di Dio ha perciò bisogno di rinnovamento, per non diventare
indifferente e per non chiudersi in se stesso. Vorrei proporvi tre passi da
meditare per questo rinnovamento».
Il Papa per combattere “l’indifferenza”
ci offre tre passi biblici da considerare:
«Se un membro soffre,
tutte le membra soffrono» (1 Cor 12,26);
«Dov’è tuo fratello?» (Gen 4,9);
«Rinfrancate i vostri
cuori!» (Gc 5,8).
Coltivare la comunione,
superare i confini visibili, pregare sono gli impegni che il Papa ci dà per non
lasciarci catturare dall’indifferenza.Nel cammino quaresimale che voglio vivere
cercandovi, mi soffermerò sul tema:
“Insieme camminiamo per crescere organicamente in Gesù Cristo
lasciandoci identificare in Lui dallo Spirito Santo”.
Con l’auspicio che ciascun credente e ogni comunità
parrocchiale percorra con frutto l’itinerario quaresimale, vi assicuro la mia
preghiera.
Con affetto
benedicente.
Trani, 18 febbraio 2015
Mercoledì delle Ceneri
+ Giovan Battista Pichierri Arcivescovo
giovedì 12 febbraio 2015
Il tempo di Quaresima: Abbandonare l'uomo vecchio
Per il prossimo tempo di Quaresima, gli Uffici pastorali della Segreteria Generale della CEI offriranno il nuovo Sussidio liturgico-pastorale dal titolo «Rinfrancate i vostri cuori» (Gc 5,8), tratto dal Messaggio per la Quaresima di Papa Francesco.
Il tempo di Quaresima è senz'altro da riscoprire in una prospettiva nuova. Da una parte ci viene chiesto di "uscire", di non limitarsi ad una prospettiva intimistica; e dall'altra parte, ci è chiesto di "abitare" in uno stile di penitenza, di conversione, di riscoperta della comunione con in più poveri, gli ultimi.Le domeniche dell'anno B presentano un cammino antropologico di rinnovamento e riscatto, che va di pari passo con un percorso cristologico: è Gesù il modello di una umanità rinnovata, e il punto di svolta che le permette di sorgere e di realizzarsi.
Fonte ULN
Il tempo di Quaresima è senz'altro da riscoprire in una prospettiva nuova. Da una parte ci viene chiesto di "uscire", di non limitarsi ad una prospettiva intimistica; e dall'altra parte, ci è chiesto di "abitare" in uno stile di penitenza, di conversione, di riscoperta della comunione con in più poveri, gli ultimi.Le domeniche dell'anno B presentano un cammino antropologico di rinnovamento e riscatto, che va di pari passo con un percorso cristologico: è Gesù il modello di una umanità rinnovata, e il punto di svolta che le permette di sorgere e di realizzarsi.
Fonte ULN
sabato 31 gennaio 2015
mercoledì 21 gennaio 2015
GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA A.D.2015
Istituita nel 1997 dal Beato Giovanni Paolo II e giunta alla
sua diciannovesima edizione, la Giornata mondiale della Vita Consacrata,
espressamente definita dal nostro Arcivescovo anche come Festa Diocesana della
Vita Consacrata, sarà celebrata comunitariamente a Trani, con inizio nella
chiesa parrocchiale di S. Giovanni. La divina Liturgia della Parola e dell’Eucaristia
sarà celebrata nella Basilica Cattedrale. I Consacrati/e presenti nella nostra
Chiesa Diocesana sono oltre 300. Distribuiti in 40 comunità, essi appartengono
a 7 Istituti Religiosi maschili, a 3 Ordini Monastici claustrali femminili, a
22 Istituti Religiosi femminili, a 7 Istituti Secolari, all’Ordo Virginum e all’Ordo
Viduarum.
Gli obiettivi per l’Anno della Vita Consacrata. Il primo è
guardare il passato con gratitudine. Ogni nostro Istituto viene da una ricca
storia carismatica. Alle sue origini è presente l’azione di Dio…Quest’Anno ci
chiama inoltre a vivere il presente con passione…Ciò significa diventare
esperti di comunione, testimoni e artefici di quel progetto di comunione che
sta al vertice della storia dell’uomo secondo Dio…Abbracciare il futuro con
speranza vuol essere il terzo obiettivo di questo Anno. Conosciamo le difficoltà
cui va incontro la vita consacrata…Proprio in queste incertezze, che
condividiamo con tanti nostri contemporanei, si attua la nostra speranza,
frutto della fede nel Signore della storia che continua a ripeterci: ‘Non aver
paura…perché io sono conte’ (Ger 1,8)…Invito tutte le comunità cristiane a
vivere questo Anno anzitutto per ringraziare il Signore e fare memoria grata
dei doni ricevuti e che tuttora riceviamo per mezzo della santità dei Fondatori
e delle Fondatrici e della fedeltà di tanti consacrati al loro carisma”. (Dalla Lettera Apostolica del Papa Francesco ‘A
tutti i consacrati, 21 nov.2014’). La Giornata della Vita Consacrata di questo
Anno speciale a lei dedicato, e nel clima del nostro Sinodo Diocesano, invita
tutti a invocare lo Spirito del Signore perché sorregga la testimonianza di
fede e l’annuncio dei Consacrati/e, siano resi sempre più credibili e gioiosi e
susciti nel cuore di tanti giovani il desiderio di seguire Cristo con generosità
e radicalità, intraprendendo il cammino di speciale consacrazione L’intercessione
della Vergine Madre di Dio e dei Santi sostenga la nostra preghiera.
Lunedì 2 febbraio 2015
Festa liturgica della Presentazione del Signore.
ore 18: Nella chiesa
parrocchiale di S. Giovanni Battista in Trani avrà inizio la solenne Liturgia
presieduta dall’Arcivescovo Mons. Giovan Battista Pichierri, con la benedizione delle candele seguita
dalla processione introitale verso la Cattedrale.
ore 18,15 : Nella
Basilica Cattedrale: Celebrazione della Liturgia della Parola e dell’Eucaristia.
Unito a sr. Filippa Gagliardi, segretaria USMI, a fr. Piero
Errico, segretario CISM, a Pina Masciavé, segretaria CIIS, alle Monache
claustrali, e alle sorelle dell’Ordo Virginum e dell’Ordo Viduarum col loro
assistente d. Vito Martinelli, rivolgo A TUTTI, sacerdoti, consacrati/e,
diaconi e fedeli laici rivolgo un fraterno saluto con un cordiale INVITO alla
celebrazione e colgo l’occasione per ringraziare in particolare d. Francesco La
Notte e la sua Comunità parrocchiale per l’accoglienza e l’aiuto nell’
animazione liturgica.
p. Enrico
Maria Sironi CRSP
Vicario
Episcopale per la Vita Consacrata
domenica 11 gennaio 2015
V° Convegno Ecclesiale Nazionale
VERSO FIRENZE 2015
Le cinque vie per il nuovo umanesimo
Diffusa la Traccia per il 5° Convegno ecclesiale nazionale
sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”. Sull’esempio di Papa Francesco e
sull’onda della “Evangelii Gaudium”, bisogna “uscire, annunciare, abitare,
educare, trasfigurare”. Monsignor Cesare Nosiglia sottolinea “la voglia di
camminare insieme, di assaporare il gusto dell’essere Chiesa, qui e oggi, in
Italia”
In tempi di “nubi minacciose”, quelle di una crisi che “ha
appesantito la dinamica sociale e culturale del Paese”, la Chiesa italiana si prepara
al Convegno di Firenze (9-13 novembre 2015) con una Traccia improntata all’”urgenza
di mettersi attivamente e insieme in movimento”.
Declinare cinque verbi – uscire, annunciare, abitare,
educare, trasfigurare - per ritrovare il “gusto per l’umano”. Comprendere i
segni dei tempi “per illuminare il buio dello smarrimento antropologico
contemporaneo con una luce”, che è il “di più” dello sguardo cristiano, in un
mondo in cui “tutto sembra liquefarsi in un brodo di equivalenze”. In tempi di “nubi
minacciose”, quelle di una crisi che “ha appesantito la dinamica sociale e
culturale del Paese”, la Chiesa italiana si prepara al Convegno di Firenze
(9-13 novembre 2015) con una Traccia (testo integrale clicca qui) improntata
all’”urgenza di mettersi attivamente e insieme in movimento”, indicando però
all’uomo di oggi una “direzione da intraprendere”, in un’epoca segnata dalla “carenza
di bussole”. Lo stile ecclesiale è
quello proposto e testimoniato da Papa Francesco con la sua “Chiesa in uscita”:
quella che al Convegno di Verona, nel 2006, i vescovi hanno definito “Chiesa
missionaria”, chiamata a spendersi per la persona nei diversi ambiti di vita.
Sono le “periferie esistenziali” - la “priorità” della comunità cristiana. Perché gli ambienti della vita quotidiana
- la famiglia, l’educazione, la scuola,
il creato, la città, il lavoro, i poveri e gli emarginati, l’universo digitale
e la rete - sono diventati, in questi dieci anni, “frontiere”: non da difendere creando “muri”, ma da far
diventare “soglie”, luoghi di incontro e di dialogo “senza i quali rischiano di
trasformarsi in periferie da cui si fugge: abbandonate o dimenticate”. La Traccia sarà accompagnata sul sito web da “materiali
di approfondimento” a cui chiunque potrà dare il proprio contributo, anche
attraverso i social media (Facebook: www.facebook.com/firenze2015; Twitter:
www.twitter.com/firenze2015, @Firenze_2015).
Il “gusto per l’umano”. Ci vuole un “gusto per l’umano”, per
“leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore”. Ne è convinto
monsignor Cesare Nosiglia, presidente del Comitato preparatorio, che firma la
presentazione della Traccia, “un testo aperto” che parte dalla constatazione
che nelle nostre comunità esiste “un bisogno di discernimento comunitario di
fronte alle sfide del mondo contemporaneo”, ma anche ”la voglia di camminare
insieme, di assaporare il gusto dell’essere Chiesa, qui e oggi, in Italia”. L’opzione
di fondo: “Partire dalle testimonianze che sono esperienza vissuta della fede
cristiana e che si sono tradotte in spazi di ‘vita buona del Vangelo’ per la
società intera”.
Quel “di più” che “fa la differenza”. “A fronte di un Paese descritto dai media e
dalle statistiche come sfilacciato e stanco”, nelle nostre chiese locali emerge
“un’immagine alquanto diversa”: si vive “in prima linea”, e si affrontano le
sfide con quel “di più” che “segna la differenza rispetto ai pur preziosi
sforzi di altri soggetti impegnati a migliorare la qualità del vivere sociale”.
Ascoltare e parlare con la vita. “Un umanesimo in ascolto,
un umanesimo concreto, un umanesimo plurale e integrale, un umanesimo d’interiorità
e trascendenza”: sono le quattro figure dell’umano al centro della Traccia. “Partire
dall’ascolto del vissuto, per cogliere la bellezza della vita in atto”, il
primo imperativo: “ascoltare l’umano significa vedere la bellezza di ciò che c’è,
nella speranza di ciò che può ancora venire”. Concretezza significa “parlare
con la vita”, per “combattere l’indifferenza con l’attenzione all’altro”. Con
tanti “miracoli silenziosi”, “si arriva ben al di là di quel che si pensava”.
Umanesimo è un termine che “si declina al plurale”: ci vuole “uno sguardo d’insieme,
l’uno stretto accanto all’altro, quasi tessere di un mosaico”, per cogliere la
bellezza di “una famiglia umana segnata non dall’omologazione ma dalla
convivialità delle differenze”, e caratterizzata da “legami di figliolanza e
fratellanza” da accompagnare con la “prossimità”, soprattutto davanti alle
fragilità vecchie e nuove, alle “fabbriche di povertà”. Nessun dualismo tra
verità e pratica, niente “professionisti dello spirito”.
Un uomo senza senso? “Nessun criterio condiviso, per
orientare le scelte pubbliche e private, tutto si riduce all’arbitrio delle
contingenze”: esistono solo “schegge di tempo e di vita, spezzoni di relazioni”,
e il rischio di “un uomo senza senso” è in agguato. In un contesto di crisi che
ha “allentato i legami” e “indebolito i nessi” del volto umano, si rimane “centrati su se stessi” e
impegnati in un “corpo a corpo” con l’altro. Il “male” del nostro tempo è l’autoreferenzialità,
che “rende asfittica la nostra vita”. Eppure, nonostante tutto, l’uomo di oggi
ha “un enorme bisogno di relazione”, che emerge dalla rete ma anche dalla “solidarietà
intergenerazionale all’interno delle famiglie”, dagli stili di vita più sobri,
dall’impegno a tutela della legalità, dal mondo della scuola e del
volontariato, dalla straordinaria capacità di accoglienza degli immigrati:
tutti segnali “poco notiziabili, ma concreti”: “Occorre prima di tutto imparare
ad ascoltare la vita delle persone, per sorgere i segni di un’umanità nuova che
fiorisce”. Il “metodo” di Gesù è la
testimonianza, e le due “direttrici principali di un nuovo umanesimo” sono la
cura e la preghiera.
Le frontiere e le periferie. Oggi i luoghi sono diventati “sempre
più frontiere: linee di incontro-scontro tra culture, e anche tra visioni del
mondo diverse di una stessa cultura”. La famiglia, ad esempio, “è attaccata da
tanti fronti”, con bambini che “vivono tra diverse case, costretti a fare i
conti con complesse geografie relazionali”.
Al centro della Traccia, le cinque vie proposte da Papa Francesco nella “Evangelii
Gaudium”. Uscire, per non correre il rischio dell’”inerzia strutturale” e “liberare
le nostre strutture dal peso di un futuro che abbiamo già scritto”. Annunciare,
perché “la gente ha bisogno di parole e di gesti” e di persone che sappiano “prendere
la parola in una cultura mediatica e digitale”. Abitare, per “continuare ad
essere una Chiesa di popolo” ripensando
i propri “modelli” a partire dalla consapevolezza che “una Chiesa povera per i
poveri” non è un “optional”. Educare,
per ricostruire le “grammatiche educative” e immaginare “nuove sintassi”.
Trasfigurare, cioè assicurare la “qualità della vita cristiana”.
M. Michela Nicolais
1
domenica 4 gennaio 2015
Apertura Primo Sinodo Diocesano
Giovedì 8 Gennaio 2015 ore 19,30 in Cattedrale,S.E.Mons. G.B.Pichierri arcivescovo diTrani-Barletta- Bisceglie darà ufficialmente inizio al Primo Sinodo Diocesano dal tema"Per una chiesa mistero di comunione e di missione"
giovedì 1 gennaio 2015
Mesaggio del Parroco del Santuario Madonna di Fatima in Trani
Ieri sera è deceduta la Mamma di Padre Salvatore, Parroco della Madonna di Fatima in Trani. Lo ha comunicato egli stesso con un breve messaggio che riportiamo:
Ieri sera dopo aver celebrato la S. Messa, alle 19,00, ho avuto notizia della morte di mia mamma Antonina. il 2014 l'ha strappata dall'affetto dei suoi cari ma x lei si sono aperte le porte del paradiso. Oggi alle 17 mi reco all aereoporto x raggiungere la famiglia. Auguro ogni bene x nuovo anno 2015 e chiedo preghiera. P. Salvatore
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